Luigi Garbini – Una musica musica tutta per sé. La musica sacra non esiste

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La musica viene spesso coinvolta in discussioni che riguardano il suo carattere sacro, a partire
da criteri che sembrano evidenti. Ma non è così.
Benché sotto il profilo filosofico una distinzione tra musica sacra e musica profana sia da
ritenere del tutto inconsistente, l’idea di circoscrivere un repertorio e uno stile musicale entro
il recinto del sacro ha attraversato la storia dell’Occidente.
Per mostrare l’infondatezza di una simile classificazione il libro tiene sullo sfondo quanto
Harold Bloom ha sostenuto a proposito del materiale più antico della Sacra Scrittura (The
book of J), proponendo analogamente di pensare a una figura femminile che opera nel mondo
dei suoni le cui tracce siano reperibili nell’acume cognitivo, nell’esuberanza espressiva,
nell’energia linguistica e nella capacità inventiva presente in tutta la musica: in sostanza nella
sua voglia di libertà.
Se con l’aggettivo sacro la spinta morale di un ipotetico redattore maschio, di matrice
“sacerdotale”, tende a preservare un prodotto artistico entro dei recinti precostituiti
difendendolo dalle influenze dell’epoca, appena vi si accosta il sostantivo musica, la sua
indole espone immediatamente quel prodotto alla sua più evidente corruzione.
Alla fine, seguendo la fantasia di Virginia Woolf, si può giungere a dire che la parte più originale,
sorgiva, incancellabile della creatività umana, che Bloom individua in quella figura
femminile, potrebbe avere lo stesso volto di Judith, la sorella putativa di Shakespeare che patisce
la mancanza di «una stanza tutta per sé».
Indice • Introduzione • 1. Religione e musica • 2. Chiusura del canone • 3. Al centro del
canone • 4. La stanza di Judith • 5. Epilogo • Note • Postfazione di Claudio Strinati • Indice
dei nomi
ISBN: 978.88.7795.260.8

Prezzo: € – CHF. 10,00

Collana: Libella

 

 

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